Cristo, Maestro di umanità
L’inno ufficiale del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale
Testo: sr. Anna Maria Galliano / Musica: mons. Marco Frisina
La celebrazione del Convegno della Chiesa italiana è sempre un momento straordinario per la vita della nostra comunità ecclesiale; è un’occasione unica per incontrarci, discutere, aprirci alla conoscenza del tessuto vivo della nostra Chiesa e camminare insieme. In questo contesto il canto ha una grande importanza perché diviene uno strumento efficace di comunione e di condivisione, una bella possibilità per pregare insieme e vivere momenti di comunione. La musica fa cantare il cuore e la mente e ci fa sperimentare la bellezza sia nella preghiera liturgica che nei momenti di incontro e di riflessione. Dio ce l’ha donata perché fosse il mezzo per dire ciò che le sole parole non possono esprimere, per dare spazio alla gioia o al dolore, all’entusiasmo e all’emozione e farci sentire tutti partecipi di un’unica esperienza spirituale ed umana. In queste occasioni l’inno può ricoprire un ruolo significativo, la musica è infatti capace di far ricordare i momenti vissuti e un canto, appreso nei giorni del Convegno, può in seguito entrare nel repertorio liturgico della comunità accompagnando la diffusione dei contenuti e delle proposte ascoltate in quei giorni.
Ho scritto la musica di quest’inno cercando di rispettare la struttura e le sottolineature contenute nel ricco testo di suor Anna Maria Galliano. Ho cercato di comporre per il ritornello una melodia semplice ma solenne che ha nell’acclamazione “Signore Gesù” il suo punto culminante. Le strofe hanno un testo più complesso in cui tornano alcuni elementi strutturali che ho cercato di rispettare. Dopo una prima parte che si rivolge a Cristo invocato nei suoi appellativi più significativi c’è sempre l’espressione: “Noi pellegrini” che ho voluto evidenziare; siamo proprio noi, figli del nostro tempo, in cammino nella storia, che siamo chiamati a portare il vangelo per le strade del mondo: ci rivogliamo al Signore perché siamo pronti a condividere con lui questa meravigliosa avventura di testimonianza e annuncio. Questa nuova sezione della strofa culmina musicalmente nella frase finale, anch’essa sottolineata con un’acclamazione piena di entusiasmo che apre alla ripresa del ritornello.
Spero che quest’inno possa dare il suo piccolo contributo per vivere con profondità e gioia l’importante momento ecclesiale che siamo chiamati a vivere in novembre. Sarà bello sentirci Chiesa con il cuore aperto verso ogni uomo, impegnati fino in fondo a testimoniare e cantare la bellezza del Vangelo.
Mons. Marco Frisina
Testo tratto da http://www.firenze2015.it/firenze2015/inno/
La celebrazione del Convegno della Chiesa italiana è sempre un momento straordinario per la vita della nostra comunità ecclesiale; è un’occasione unica per incontrarci, discutere, aprirci alla conoscenza del tessuto vivo della nostra Chiesa e camminare insieme. In questo contesto il canto ha una grande importanza perché diviene uno strumento efficace di comunione e di condivisione, una bella possibilità per pregare insieme e vivere momenti di comunione. La musica fa cantare il cuore e la mente e ci fa sperimentare la bellezza sia nella preghiera liturgica che nei momenti di incontro e di riflessione. Dio ce l’ha donata perché fosse il mezzo per dire ciò che le sole parole non possono esprimere, per dare spazio alla gioia o al dolore, all’entusiasmo e all’emozione e farci sentire tutti partecipi di un’unica esperienza spirituale ed umana. In queste occasioni l’inno può ricoprire un ruolo significativo, la musica è infatti capace di far ricordare i momenti vissuti e un canto, appreso nei giorni del Convegno, può in seguito entrare nel repertorio liturgico della comunità accompagnando la diffusione dei contenuti e delle proposte ascoltate in quei giorni.
Ho scritto la musica di quest’inno cercando di rispettare la struttura e le sottolineature contenute nel ricco testo di suor Anna Maria Galliano. Ho cercato di comporre per il ritornello una melodia semplice ma solenne che ha nell’acclamazione “Signore Gesù” il suo punto culminante. Le strofe hanno un testo più complesso in cui tornano alcuni elementi strutturali che ho cercato di rispettare. Dopo una prima parte che si rivolge a Cristo invocato nei suoi appellativi più significativi c’è sempre l’espressione: “Noi pellegrini” che ho voluto evidenziare; siamo proprio noi, figli del nostro tempo, in cammino nella storia, che siamo chiamati a portare il vangelo per le strade del mondo: ci rivogliamo al Signore perché siamo pronti a condividere con lui questa meravigliosa avventura di testimonianza e annuncio. Questa nuova sezione della strofa culmina musicalmente nella frase finale, anch’essa sottolineata con un’acclamazione piena di entusiasmo che apre alla ripresa del ritornello.
Spero che quest’inno possa dare il suo piccolo contributo per vivere con profondità e gioia l’importante momento ecclesiale che siamo chiamati a vivere in novembre. Sarà bello sentirci Chiesa con il cuore aperto verso ogni uomo, impegnati fino in fondo a testimoniare e cantare la bellezza del Vangelo.
Mons. Marco Frisina
Testo tratto da http://www.firenze2015.it/firenze2015/inno/
Leggi anche Intervista dell’agenzia SIR agli autori, mons. Marco Frisina e suor Anna Maria Galliano (18 febbraio 2015)
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Maggiori informazioni sul Convegno su: http://www.firenze2015.it/