Per riflettere
La parola di Dio non ha bisogno di nessun ornamento (di Dietrich Bonhoeffer)
Di come il nostro Dio può essere lodato e glorificato con il canto e con la musica vogliamo qui parlare. Del Dio di Gesù Cristo e dell'adorazione a lui rivolta mediante la musica della sua comunità vogliamo parlare. ...
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Di come il nostro Dio può essere lodato e glorificato con il canto e con la musica vogliamo qui parlare. Del Dio di Gesù Cristo e dell'adorazione a lui rivolta mediante la musica della sua comunità vogliamo parlare. ...
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Il coro, icona dell'armonia tra i fratelli (di David Maria Turoldo)
Una voce che canta sola intenerisce la casa o il bosco, ma può farci sentire ancora più soli; la voce di due che cantano può già comporre una melodia da dissipare ogni solitudine; ma solo la voce di molti, il grande coro, riempie i cieli e fa palpitare le stelle. Angeli e serafini cantano sempre insieme, i santi pregano e cantano insieme: «Signore, fa' delle nostre vite un unico immenso coro di fratelli. Amen».
Una voce che canta sola intenerisce la casa o il bosco, ma può farci sentire ancora più soli; la voce di due che cantano può già comporre una melodia da dissipare ogni solitudine; ma solo la voce di molti, il grande coro, riempie i cieli e fa palpitare le stelle. Angeli e serafini cantano sempre insieme, i santi pregano e cantano insieme: «Signore, fa' delle nostre vite un unico immenso coro di fratelli. Amen».
La liturgia (Benedetto XVI in Luce del mondo)
La liturgia non è uno show, uno spettacolo che abbisogni di registi geniali e di attori di talento. La liturgia non vive di sorprese "simpatiche", di trovate "accattivanti", ma di ripetizioni solenni. Non deve esprimere l'attualità e il suo effimero ma il mistero del Sacro. Nella liturgia opera una forza, un potere che nemmeno la Chiesa tutta intera può conferirsi. Essa trae la sua vita da un Altro e questo deve divenire evidente.
La liturgia non è uno show, uno spettacolo che abbisogni di registi geniali e di attori di talento. La liturgia non vive di sorprese "simpatiche", di trovate "accattivanti", ma di ripetizioni solenni. Non deve esprimere l'attualità e il suo effimero ma il mistero del Sacro. Nella liturgia opera una forza, un potere che nemmeno la Chiesa tutta intera può conferirsi. Essa trae la sua vita da un Altro e questo deve divenire evidente.
Giovanni Paolo II su musica e canto a partire dal Salmo 150 (udienza del 26 febbraio 2003)
Risuona per la seconda volta nella liturgia delle Lodi il salmo 150, che abbiamo appena proclamato: un inno festoso, un alleluia ritmato dalla musica. Esso è l'ideale sigillo dell'intero Salterio, il libro della lode, del canto, della liturgia d'Israele. Il testo è di una mirabile semplicità e trasparenza. Dobbiamo solo lasciarci attirare dall'insistente appello a lodare il Signore: «Lodate il Signore… lodatelo… lodatelo». ...
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Risuona per la seconda volta nella liturgia delle Lodi il salmo 150, che abbiamo appena proclamato: un inno festoso, un alleluia ritmato dalla musica. Esso è l'ideale sigillo dell'intero Salterio, il libro della lode, del canto, della liturgia d'Israele. Il testo è di una mirabile semplicità e trasparenza. Dobbiamo solo lasciarci attirare dall'insistente appello a lodare il Signore: «Lodate il Signore… lodatelo… lodatelo». ...
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Quello che l'orecchio non ha mai udito (di Joseph Gelineau)
Può capitare, in una Messa, che i canti siano stati eseguiti correttamente, le letture siano state lette intelligentemente, i riti siano stati compiuti con cura e tuttavia I'insieme è rimasto freddo e noioso. Che cosa mancava dunque in questa celebrazione?
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Può capitare, in una Messa, che i canti siano stati eseguiti correttamente, le letture siano state lette intelligentemente, i riti siano stati compiuti con cura e tuttavia I'insieme è rimasto freddo e noioso. Che cosa mancava dunque in questa celebrazione?
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Liturgia, esperienza di uguaglianza (Valentino Di Cerbo, vescovo di Alife-Caiazzo)
“La Chiesa annuncia il regno di Dio anche quando celebra la liturgia. La liturgia: oggi l’abbiamo ridotta e umiliata. Essa ci fa fare esperienza di uguaglianza, della quale si ha nostalgia nella vita di tutti i giorni dove troviamo soprattutto furbizia. Nella Chiesa invece siamo tutti uguali. A noi che siamo tutti uguali il Padre parla e ciò significa che ci prende in considerazione. Dio parla al cuore di tutti noi perché siamo tutti suoi figli e siamo tutti importanti allo stesso modo. Siamo invitati a partecipare alla Mensa eucaristica così come alla tavola di famiglia a cui sediamo. La liturgia è l’anticipo del mondo che verrà; sperimentiamo il progetto di Dio: siamo anticipo dell’umanità nuova che il Padre sogna per noi”.
(Valentino Di Cerbo, Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo, alla celebrazione annuale in Cattedrale con i cori della Diocesi in occasione della Festa di Santa Cecilia, 23 novembre 2013)
“La Chiesa annuncia il regno di Dio anche quando celebra la liturgia. La liturgia: oggi l’abbiamo ridotta e umiliata. Essa ci fa fare esperienza di uguaglianza, della quale si ha nostalgia nella vita di tutti i giorni dove troviamo soprattutto furbizia. Nella Chiesa invece siamo tutti uguali. A noi che siamo tutti uguali il Padre parla e ciò significa che ci prende in considerazione. Dio parla al cuore di tutti noi perché siamo tutti suoi figli e siamo tutti importanti allo stesso modo. Siamo invitati a partecipare alla Mensa eucaristica così come alla tavola di famiglia a cui sediamo. La liturgia è l’anticipo del mondo che verrà; sperimentiamo il progetto di Dio: siamo anticipo dell’umanità nuova che il Padre sogna per noi”.
(Valentino Di Cerbo, Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo, alla celebrazione annuale in Cattedrale con i cori della Diocesi in occasione della Festa di Santa Cecilia, 23 novembre 2013)