Coro della Cattedrale di Alife
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Iniziative

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1985
La Novena in onore di San Sisto I, composta dal Maestro Alessandro Vessella (I)

In occasione del gemellaggio tra le comunità di Alife e quella di Alatri, che hanno come comune patrono San Sisto I, papa e martire, il 10 agosto 1985 il coro restituisce, dopo anni di oblio, alla memoria del popolo alifano il canto di una delle strofe (la seconda) del novenario in onore di San Sisto composto dal M.stro Alessandro Vessella. Il manoscritto fu gentilmente messo a disposizione dall'Associazione Storica del Medio Volturno (ASMV) su iniziativa della parrocchia e dei giovani di Azione Cattolica. Inizia così un percorso di recupero della tradizione devozionale popolare locale di cui si rischiava di perdere la memoria.

Vessella, Alessandro. - Musicista (Alife 1860 - Roma 1929); studiò al conservatorio di Napoli. Svolse (1885-1921) attività di direttore di banda (la Comunale di Roma), riformando gli ordinamenti bandistici e dotando il repertorio di numerose sue trascrizioni di musiche classiche e moderne. [Fonte: Treccani.it]



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1986
L'inno a San Sisto

In occasione del 270° anniversario dell'invenzione delle reliquie e della benedizione della nuova effigie del patrono San Sisto (essendo stata quella precedente trafugata nel 1984), il coro compone un nuovo inno per San Sisto: uno stimolo alla preghiera, alla riflessione e, soprattutto all'accoglienza del messaggio straordinario ed attuale di comunione, partecipazione e missione che San Sisto offre a tutta la chiesa di Cristo che è in Alife. Da allora l'inno è entrato nella memoria e nel cuore del popolo che lo ha fatto proprio.

Scarica il volantino dell'epoca.


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1997
Alife canta San Sisto

Su iniziativa dell'Azione Cattolica, incide la musicassetta con tutti i canti della tradizione popolare dedicati a San Sisto I, patrono della città di Alife e della diocesi di Alife-Caiazzo.

Introduzione alla musicassetta
Cantare qualcuno, già nella vita comune e nell'arte, implica amarlo, sentirlo come parte della propria vita, della propria storia.
Perciò S. Sisto da otto secoli e mezzo continua ad essere cantato dalla nostra gente.
È un canto antico, che affonda le sue radici nella memoria collettiva e che di generazione in generazione, di padre in figlio, ogni alifano ha sentito affiorare sulle sue labbra.
È un canto corale, che tocca tutti, piccoli e grandi, giovani ed anziani, accomunati dal legame affettivo con il "Venerando Veglio" che col suo sguardo paterno custodisce e ravviva la fede della nostra gente.
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​2006
​
Aria di Natale
Un percorso attraverso il canto, l’immagine e il testo per fermarsi, ascoltare, riflettere e pregare sul Natale.
Con testi tratti dal libro "Aria di Natale" di Rinaldo Paganelli.

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2009
Maria, Madre dell'Altissimo
Un viaggio nella vita di Maria tra preghiera, narrazione, canto e immagini.
Con testi tratti dal libro “L’Angelo mi disse. Autobiografia di Maria” di Mons. Angelo Comastri.

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2008 e 2012
Il Risorto
Opera Rock di Daniele Ricci. Lo spettacolo, che ha come sottotitolo "Oltre il dolore e la croce", ripercorre la vicenda della passione e della risurrezione di Gesù, riportando però al centro della storia quello che accade dopo la croce, oltre la sofferenza e la morte di Gesù.

Link alla galleria fotografica dello spettacolo nella rappresentazione del 2012
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2014
L'Atteso
Opera Rock di Daniele Ricci. Lo spettacolo è stato rappresentato dalla corale parrocchiale e dai giovani di Azione Cattolica. Si tratta di una lettura in chiave moderna della narrazione evangelica del Natale e della tensione dell'umanità di ogni tempo verso Gesù, l'Atteso appunto, in un intreccio di vicende che spinge l'uomo a confrontarsi con la Parola e a rispondere ad essa con le proprie parole e con le proprie scelte di vita, come fanno Maria, Giuseppe, Gaspar. Lo spettacolo è interamente musicale e ripercorre, attraverso l'interpretazione, il canto, la danza e le immagini, gli eventi che conducono alla nascita di Gesù fino ai suoi primi anni: il fidanzamento tra Giuseppe e Maria, l’annunciazione, l’incontro con Elisabetta, la nascita di Gesù a Betlemme, la presentazione al tempio, l’arrivo dei Magi. Il tutto in una chiave di lettura originale, tra indagine storica e sensibilità moderna, per parlare con il linguaggio rock del senso e della gioia del Natale.


Link ad articoli e materiali sullo spettacolo
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Clarus_2 (con video e foto)



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2015
La Novena in onore di San Sisto I, composta dal Mo. Alessandro Vessella (II)
In occasione del restauro della tela di Angelo Maria Porfirio, il vescovo di Alife (1703-1730) protagonista del ritrovamento e della ricognizione delle ossa del patrono San Sisto I, e in vista dell'apertura del terzo centenario di tali eventi (avvenuti nel 1716), il 9 agosto 2015, la corale ha presentato ed eseguito altre due strofe (la settima e la nona) del Novenario in onore di San Sisto I, composte dal Maestro Alessandro Vessella (la seconda era stata già ritrovata ed eseguita dalla corale nel 1985). I manoscritti delle due strofe sono stati ritrovati dopo una ricerca condotta dalla corale con l'aiuto e la disponibilità dell'Associazione Storica del Medio Volturno, che custodisce i manoscritti delle opere giovanili del Vessella.

Presentazione dell'opera data durante la manifestazione dal direttore del coro.(download)


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Il coro durante il concerto.

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2015
Piccolo concerto di Natale a Porta Fiume
Alife, 12 dicembre 2015
Un percorso attaverso poesie e canti di Natale di oggi e di ieri, nell'abito dell'iniziativa parrocchiale "Natale alle porte".


2016
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L'Atteso (II)
Riproposizione dell'Opera Rock di Daniele Ricci già rappresentato nel 2014.
​Lo spettacolo è stato rappresentato dalla corale parrocchiale e dai giovani di Azione Cattolica. 


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2016
​Traslazione di San Sisto I, papa e martire

In occasione del III centenario del ritrovamento delle ossa di San Sisto I, papa e martire, la corale partecipa alla sacra rappresentazione in tre atti "La traslazione di San Sisto I, papa e martire", da un manoscritto di anonimo del XIX secolo ritrovato nell'archivio della cattedrale di Alife da don Emilio Salvatore.
La storia narrata, rappresentata per la prima volta il 13 agosto 1987 dalla compagnia "Il Segno" dell'Azione Cattolica, è ambientata nel 1131. Alife, città normanna, governata dal conte Rainulfo della famiglia Quarrel-Drengot, accorso in aiuto di Anacleto II a Roma, è devastata dalla peste. Il morbo spaventa le autorità della città, atterrisce Matilde, la debole contessa, sorella di Ruggero II, re di Sicilia, colpisce il Contino e tutto il popolo, sorretto e assistito dal vescovo Ruberto e dai Fratelli. Dopo varie vicende, in un alternarsi continuo di speranze e di timori, di fede e ciarlatanerie, il ritorno del signore d'Alife e l'arrivo delle Reliquie di S. Sisto, dopo essere state in parte lasciate anche nella città di Alatri in segno di fratellanza, perché anch'essa oppressa dalla peste, recano la pace e la salvezza fisica e spirituale all'antica e religiosa Città.

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